"Qualcuno ha scelto il cibo come semplice momento di soddisfazione dei propri sensi. I centri di controllo dell’alimentazione sono localizzati nell’ipotalamo: nel nucleo ventro-mediale si trova il centro della sensazione di sazietà, il nucleo laterale regola l’assunzione di cibi. L’attività dei centri è coordinata da stimoli periferici: dilatazione gastrica, colecistochinina, somatostatina, calcitonina, insulina e glucagone.
Tali segnali sono elaborati a livello del cervello tramite l’attività dei neurotrasmettitori: monoamine e neuropeptidi. (…).
Nelle situazioni normali, mangiare è un’azione modulata dal ciclico alternarsi di fame e sazietà: la fame si sviluppa lentamente e periodicamente e, se non si è nelle condizioni di soddisfarlo, il desiderio di cibo aumenta, ma non ci sono condizionamenti delle attività in atto né compaiono segnali di stress o di bramosia ossessiva.
La dipendenza da cibo (food addiction) ha un percorso diverso: il desiderio (craving) di cibo spinge a mangiare; dopo aver mangiato segue una fase di soddisfazione durante la quale si percepisce piacere, energia e si ha un aumento dell’attività.(…)"
"ll cioccolato è uno degli alimenti più irresistibili e desiderati; tanto per intenderci l’80% degli italiani lo considera il dolce più buono in assoluto. Qual è il segreto del suo successo? Spesso come risposta vengono riportate argomentazioni neurofisiologiche ineccepibili: gli zuccheri semplici che contiene innalzano i livelli di serotonina determinando buonumore, il magnesio migliora le capacità di reazione dell’organismo. La verità è che queste sostanze chimiche non sono in grado di determinare processi di dipendenza chimico-farmacologica nemmeno se assunte in grandi quantità.
Si tratta di una dipendenza di tipo psicologico scatenata da particolare processi:
- Il consumo di cioccolato viene generalmente associato a occasioni di festa e riproduce la sensazione data da momenti positivi di emozionalità familiare;- Il cioccolato rappresenta la conciliazione di opposti: può essere solido e liquido, chiaro e scuro, dolce e amaro. La sua capacità di riunire in sé le contrapposizioni dà l’idea di un di un piacere completo e quindi più gratificante;
- Abbraccia significati materni di protezione, ma al tempo stesso impulsi atavici come la necessità di mordere e trarne soddisfazione. Coinvolge sfere inconsce sensoriali molto forti: per questo quando si gusta un cioccolatino si ha l’impressione di staccare da tutto il resto!"