Titoli a confronto: psichiatra, psicologo e neurologo; a chi e quando rivolgersi

Sono 164 milioni, il 38,2% della popolazione totale, gli europei colpiti da qualche forma di disturbo mentale. Secondo gli esperti, entro il 2030,  le patologie psichiatriche saranno  le malattie più frequenti a livello mondiale.

  Solo in Italia il problema riguarda 17 milioni di persone. Ma come capire chi consultare davvero?

 Tavola dei contenuti:

  1.  Pregiudizi e stereotipi sulla malattia mentale
  2. Gli specialisti ed il percorso formativo
  3. Come scegliere a chi chiedere aiuto?
  4. I servizi del teritorio e le loro sigle ( apparentemente) incomprensiili
  5. Conslusioni
  6. Bibliografia

 

Immersi nel presente non pensiamo a come nel tempo l’approccio alla malattia sia cambiato radicalmente: in passato non si credeva che mente e corpo potessero essere legati indissolubilmente, influenzandosi reciprocamente.

Attualmente questo binomio ha assunto una grande rilevanza, soprattutto a seguito dell’insorgenza di malattie che riguardano prettamente la sfera mentale con conseguenti a livello fisiologico.

 

Pregiudizi e stereotipi sulla malattia mentale

L'accettazione di un problema di salute mentale è una delle tappe più critiche e difficili nella vita di una persona.

Depressione, Ansia, Disturbi di personalità, Disturbi nelle condotte Alimentari, Dipendenze da Alcool e Droghe sono solo alcuni dei disturbi più frequenti che possono caratterizzare la vita di un individuo.

Il Dottor Claudio Mencacci afferma come sia fondamentale dare la giusta importanza a qualsiasi sintomo: se un disturbo di qualsiasi natura viene sottovalutato, il rischio è proprio quello di un’acutizzazione dello stesso. Spesso però chi soffre di un disturbo mentale tende ad accedere tardi alle cure o non accedervi proprio.

Il motivo principale sembra riguardare i pregiudizi nei confronti della malattia mentale, il pensiero di non poter migliorare la propria situazione perché difficilmente curabile, la vergogna nel mostrare la propria fragilità agli altri e a se stessi, che permette così la costruzione di un muro di paura difficile da abbattere.

Una delle ragioni alla base della paura e dei pregiudizi è proprio la mancanza o l’insufficienza di informazioni su questa tipologia di problemi.

 

Gli specialisti ed il percorso formativo

Psichiatra, Psicologo e Neurologo sono figure differenti, che però spesso, erroneamente, sembrano ricoprire uno stesso ruolo. Questa deduzione può nascere dal fatto che per alcuni casi particolari collaborano lavorando in equipe, quando a seguito di una patologia che riguarda il sistema nervoso emergono difficoltà psicologiche e relazionali.

In realtà tutte queste mansioni hanno competenze e un percorso formativo specifico.

Psichiatra e neurologo hanno conseguito una laurea in medicina per poi specializzarsi nella propria branca.

Lo psicologo ha conseguito una laurea in psicologia a seguito della quale ha svolto un tirocinio professionalizzante ai fini dello svolgimento dell’esame di stato per l’iscrizione all’Albo professionale. Non essendo effettivamente un medico non può prescrivere farmaci.

Lo psichiatra cura i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l’utilizzo di specifici metodi, che comprendono spesso l’utilizzo di farmaci come antidepressivi, ansiolitici, neurolettici, antipsicotici.

La prima visita psichiatrica consiste in un colloquio della durata di circa un’ora durante il quale vengono raccolti i dati della storia clinica del paziente e viene effettuato un esame psichiatrico.
La raccolta della storia clinica include generalmente domande utili alla raccolta di informazioni relative all’esordio psicopatologico, a pregressi episodi, a precedenti e/o attuali trattamenti farmacologici, percorsi psicoterapeutici e ad eventuali ricoveri in ambito psichiatrico. Lo psichiatra analizza l’eventuale presenza di indicatori di una possibile psicopatologia, come alterazioni nella fluenza dell’eloquio, dell’espressione, tendenza al pianto, ambivalenza affettiva o appiattimento affettivo, contenuti ideativi deliranti. Alla fine della visita viene consigliato al paziente il percorso più idoneo alla condizione dello stesso, che potrebbe comprendere la componente farmacologica, psicoterapeutica (e quindi l’indicazione di proseguire con uno psicologo- psicoterapeuta) o entrambe.

Lo psicologo è formato e preparato per l’ascolto, valutazione, diagnosi, orientamento e supporto, riguardo a tutti i disagi e disturbi psicologici. Il primo colloquio anamnestico e psicodiagnostico esplora le stesse aree dello psichiatra, eccetto i riferimenti medico-organici, per poi dare un’indicazione circa il percorso più adeguato, rinviando allo psichiatra se ravvisa la necessità di farmaci, per cui spesso il primo colloquio può essere svolto sia con uno psicologo che con uno psichiatra, con la raccomandazione di rivolgersi direttamente a quest’ultimo se si vuole che vengano assolutamente prescritti dei farmaci.

  Lo psicoterapeuta è invece un medico o uno psicologo che ha conseguito, dopo la laurea in medicina o psicologa, questo titolo dopo aver frequentato una scuola quadriennale di specializzazione in Psicoterapia, di cui esistono molti indirizzi. Lo Psicoterapeuta intervienine , dopo la fase di psicodiagnosi che può essere svolta da uno psicologo o da un medico psichiatra, con  diversi percorsi: supporto, brevi percorsi focus-oriented o psicoterapie  ad indirizzo specifico ( cognitivo comportametale, socio o psicodinamico, ipnotico-ericksoniano, strategico, sistemico, gestaltico, olistico, bioenergetico, transculturale, etc.)tecniche e approcci diversi con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone, valorizzando le risorse personali, consentendo all’individuo di immaginare nuove prospettive.

Durante i colloqui si cerca di coinvolgere e stimolare le persone a un livello sia emotivo sia cognitivo affinché possano ampliare la loro visione delle cose, che tende a essere fortemente limitata e rigida nel momento in cui si affrontano situazioni personali problematiche. Dal primo colloquio il terapeuta deve ottenere una descrizione completa del paziente che possa servire da cornice per inquadrare in quali dinamiche si è costruito il problema.
La differenza sostanziale tra Psicologo –Psicoterapeuta e Psichiatra risiede nel modo di vedere la persona e nell’approccio utilizzato: mentre lo Psicologo si concentra sulla persona nel suo insieme, evitando di concentrarsi solo sul disturbo, lo Psichiatra si focalizza sul sintomo e la sua scomparsa.

Il neurologo è un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie nervose che possono colpire il cervello, il midollo spinale, i nervi e i muscoli. Questa figura si interessa di diverse malattie sulla base delle lesioni al cervello, basandosi sul presupposto che le malattie neurologiche siano in stretta relazione con la sede della lesione. Essendo però il cervello sede dell’attività psichica è preso chiaro la stretta correlazione che ha con le figure sopra riportate.

Attraverso la visita neurologica è possibile capire se un paziente ha un problema neurologico (ad esempio una malattia, oppure una lesione) ed eventualmente dove è localizzato. Durante una visita neurologica il medico si informa sulla storia clinica e familiare del paziente, sul suo stile di vita e sui sintomi con cui ha a che fare. Successivamente seguirà un esame neurologico che può prevedere l'analisi dello stato mentale, dei nervi cranici, del sistema motorio e della coordinazione dei movimenti, e del sistema sensitivo-motorio.

 

Come scegliere a chi  chiedere aiuto

In alcuni casi può succedere che per paura di rivelare la propria sofferenza ci si basa su informazioni forvianti che possono comportare una soluzione alternativa alla scelta di andare da un vero dottore, scelta che starebbe ad indicare l’accettazione della propria condizione di fragilità. Rivolgersi a “guaritori” non fa altro che ritardare il momento della ripresa, del miglioramento, di una nuova serenità.

 Uno spunto potrebbe essere quello di confrontarsi con il proprio medico di famiglia che ha la competenza per indirizzare il paziente verso il percorso più adeguato in base ai disturbi descritti (tendenzialmente, per la prescrizione degli psicofarmaci, dovrebbe rimandare esso stesso a un collega psichiatra, non avendone una conoscenza specialistica) oppure valutare il tipo di approccio che si preferisce. Se olistico e orientata alla persona (con la conseguente domanda a uno Psicologo psicoterapeuta) o al sintomo e alla richiesta farmacologica (con la conseguente scelta di uno psichiatra) o ancora se vi so emergenze che lasciano supporre problemi nervosi (con la conseguente richiesta di vista neurologica)

Intervenire tempestivamente è molto importante per ottenere i risultati migliori.

Ci possono essere soluzioni differenti per i pazienti: esistono sia servizi pubblici che privati in base alle necessità del singolo individuo.

 

I sevizi sul territorio e le loro sigle (apparentemente) incomprensibili

 

Tra i vari professionisti impiegati nel SSN (Servizio Sanitario Nazionale) è prevista la figura dello psicologo, dello psicoterapeuta, dello psichiatra e del neurologo. In tale ambito, pur essendoci differenze organizzative e di definizione dei servizi tra regione e regione, in linea generale è sempre possibile trovare i seguenti centri:

-          Il Sert. è un servizio che si occupa specificamente della cura, prevenzione e riabilitazione delle persone che presentano problematiche di dipendenza

-          L'U.O.P.C. svolge attività di diagnosi e trattamento dei disturbi psichici prevalentemente attraverso il colloquio clinico, ma anche avvalendosi di strumenti psicodiagnostici standardizzati

-          L’UONPIA è un servizio specialistico che svolge attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito neurologico, psichiatrico e neuropsicologico nella fascia d’età da 0 a 18 anni, inclusi i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva e relazionale). Nei servizi territoriali operano psicologi, terapisti della riabilitazione (neuropsicomotricisti, logopedisti, fisioterapisti e terapisti occupazionali)

-          SPDC=Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura è un servizio ospedaliero dove vengono attuati trattamenti psichiatrici volontari ed obbligatori in condizioni di ricovero

-          Centri di Salute Mentale sono centri di primo riferimento per i cittadini con disagio psichico. Coordina nell’ambito territoriale tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione dei cittadini che presentano patologie psichiatriche. Ha un’equipe formata da uno psichiatra, uno psicologo, un assistente sociale ed un infermiere. Il CSM è attivo, per interventi ambulatoriali e/o domiciliari, almeno 12 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana.

-          Day Hospital Psichiatrico costituisce un'area di assistenza semiresidenziale per prestazioni diagnostiche e terapeutico riabilitative a breve e medio termine. Vengono effettuati accertamenti diagnostici e trattamenti farmacologici, il tutto per evitare il ricorso al ricovero.

-          Centri Diurni: è una struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabilitative, collocata nel contesto territoriale. E' aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana. E' dotato di una propria équipe, eventualmente integrata da operatori di cooperative sociali e organizzazioni di volontariato. 

 

Al d fuori del Servizio Sanitario Nazionale è possibile trovare:

 

Studi Di Singoli Professionisti: Psicologi-Psicoterapeuti, Neurologi; psichiatri;

Centri Specialistici di Psicologia, Psicoterapia: che racchiudo tutti lì specialisti di cui sopra e spesso professionisti con diversi orientamenti terapeutici oltre ad altre figure della salute psichica e medica (ex. Sessuologi, neuropsicologo, Geriatri);

Equipe Specialistiche per la prima diagnosi di Disturbi dell’Apprendimento in Lombardia autorizzate della ASST del Territorio.

 

Considerando l’insorgenza della malattia mentale sarebbe importante potenziare i servizi sul territorio, in modo da incentivare tutti a chiedere aiuto se necessario, senza riserve.

 

Conclusione

In conclusione a seguito dell’insorgenza di alcuni sintomi è importante capire di cosa si tratta e soprattutto se si è in grado di gestire autonomamente questa condizione, se così non fosse è necessario rivolgersi a figure professionali in grado di dare una risposta ed una soluzione a ciò che potrebbe essere in realtà la spia di una sofferenza più profonda.

Come abbiamo già detto Psicologo, Psichiatra e Neurologo hanno ruoli diversi, ma al contempo queste figure professionali hanno come obiettivo comune quello di comprendere l’origine del disagio di una persona, e cercare di trovare la soluzione adeguata per migliorare la vita del paziente, anche se con modalità differenti.

 

Riferimenti bibliografici

Fanale M., (2016). Psicologo, se lo conosci non lo eviti. Edizione pubblicata dall’Autore

Palmieri G., (2012). Terapia Medica Italiana. Breviario Medico. Edizione CEA

Galli P.F, (2006). Psicoterapia e Scienze Umane. Peer Revinese Journal (pp203-220)

Perussia F., (1994). Psicologi. Storia e attualità di una professione scientifica. Edizione Bollati Boringhieri.

 

 

Dott.ssa Passoni Flavia Ilaria (Psicologa, Psicoterapeuta, Dir. Scientifico di Synesis Psicologia®)
Dott.ssa De Luca Alice (Dottoressa in Psicologia)